Mercoledi santo 8
Aprile
† Dal
Vangelo secondo Matteo 26,17-23.25
Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli
dissero: “Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la
Pasqua?”. Ed egli rispose: “Andate in città da un tale e ditegli: ‘Il Maestro
dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli’”. I
discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. Venuta
la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: “In verità io
vi dico: uno di voi mi tradirà”. Ed essi, profondamente rattristati,
cominciarono ciascuno a domandargli: “Sono forse io, Signore?”. Ed egli
rispose: “Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà”...
Giuda, il traditore, disse: “Rabbì, sono forse io?”. Gli rispose: “Tu l’hai
detto”.
Con il mistero della Morte e Risurrezione di Cristo, Dio scende fino in
fondo nella nostra umanità per riportarla a Lui, per elevarla alla sua altezza.
La fede è credere a questo amore di Dio che non viene meno di fronte alla malvagità
dell’uomo, di fronte al male e alla morte, ma è capace di trasformare ogni
forma di schiavitù, donando la possibilità della salvezza. Avere fede, allora,
è incontrare questo “Tu”, Dio, che mi sostiene e mi accorda la promessa di un
amore indistruttibile che non solo aspira all’eternità, ma la dona; è affidarmi
a Dio con l’atteggiamento del bambino, il quale sa bene che tutte le sue
difficoltà, tutti i suoi problemi sono al sicuro nel “tu” della madre. E questa
possibilità di salvezza attraverso la fede è un dono che Dio offre a tutti gli
uomini. Penso che dovremmo meditare più spesso – nella nostra vita quotidiana,
caratterizzata da problemi e situazioni a volte drammatiche – sul fatto che
credere cristianamente significa questo abbandonarmi con fiducia al senso
profondo che sostiene me e il mondo, quel senso che noi non siamo in grado di
darci, ma solo di ricevere come dono, e che è il fondamento su cui possiamo
vivere senza paura. E questa certezza liberante e rassicurante della fede
dobbiamo essere capaci di annunciarla con la parola e di mostrarla con la
nostra vita di cristiani.
Benedetto XVI
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