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venerdì 10 febbraio 2023

XXXI Giornata Mondiale del Malato

La celebrazione della XXXI Giornata Mondiale del Malato, che ricorre l’11 febbraio, memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes, è momento propizio per riservare una speciale attenzione alle persone malate e a coloro che le assistono, sia nei luoghi deputati alla cura sia in seno alle famiglie e alle comunità.

Il messaggio di Papa Francesco per questa XXXI Giornata mondiale del malato (testo) ha un titolo ben preciso: “«Abbi cura di lui». La compassione come esercizio sinodale di guarigione”.

Davanti alla malattia e alla vulnerabilità, dice il Papa, la Chiesa intera e la società tutta devono misurarsi con l’esempio evangelico del buon samaritano, per diventare un valido ospedale da campo. Papa Francesco, inoltre, nel suo messaggio ci ricorda che: “La malattia fa parte della nostra esperienza umana. Ma essa può diventare disumana se è vissuta nell’isolamento e nell’abbandono, se non è accompagnata dalla cura e dalla compassione. Quando si cammina insieme, è normale che qualcuno si senta male, debba fermarsi per la stanchezza o per qualche incidente di percorso. È lì, in quei momenti, che si vede come stiamo camminando. [……] Perciò, in questa XXXI Giornata Mondiale del Malato, nel pieno di un percorso sinodale, vi invito a riflettere sul fatto che proprio attraverso l’esperienza della fragilità e della malattia possiamo imparare a camminare insieme secondo lo stile di Dio, che è vicinanza, compassione e tenerezza”.

“La Giornata Mondiale del Malato, – ricorda ancora il papa – non invita soltanto alla preghiera e alla prossimità verso i sofferenti; essa, nello stesso tempo, mira a sensibilizzare il popolo di Dio, le istituzioni sanitarie e la società civile a un nuovo modo di avanzare insieme”.

Il suo è un appello che interrompe l’indifferenza e frena il passo di chi avanza solo, come se non avesse sorelle e fratelli. Un impegno che dobbiamo tradurre nel tempo corrente attualizzandolo attraverso le nostre vite, facendoci dono al prossimo assumendo la «compassione come esercizio sinodale di guarigione». Un impegno che ben si riassume nel semplice invito, propostoci da Papa Francesco, tratto dal Vangelo di Luca: Abbi cura di lui.

Dobbiamo tutti compiere un grande sforzo di misericordia per essere vicini a chi soffre, per consolare coloro che sono nel pianto, liberandoci dall’avere cuore solo “per sé” che porta alla sclerocardia, quella malattia del cuore che lo rende duro, insensibile.

Invochiamo tutti insieme la Vergine Maria, perché ci accolga tutti sotto il manto della sua misericordia e ci sostenga in ogni necessità. Ella non si è mai staccata dal suo Figlio Gesù, anche nella sofferenza della croce. Con lei, rimaniamo sempre con Gesù e saremo sorgente di misericordia e di amore per tutti coloro bisognosi di un sostegno, un ascolto, un sorriso, una carezza per  non farli sentire soli e dimenticati.

p. Alessandro



giovedì 2 febbraio 2023

Conversione di san Camillo

Il 2 febbraio 1575, all’età di 25 anni, il giovane Camillo de Lellis abbandona per sempre la vita sbandata e dissoluta condotta fino a quel momento per dedicarsi completamente ai più bisognosi. La sua conversione avviene in Puglia, nella cosiddetta “Valle dell’inferno”, lungo la strada che collega San Giovanni Rotondo a Manfredonia.

Camillo, soldato di ventura e giocatore incallito, era giunto a Manfredonia da Napoli per cercare fortuna, riducendosi a fare il mendicante davanti alla chiesa di San Domenico. Qui viene notato da un nobile del luogo, Antonio di Nicastro, procuratore dei padri Cappuccini, che gli chiede di lavorare come manovale alla costruzione di un convento e dell’annessa chiesa. Dopo un po’ di titubanza, Camillo accetta. Nei sessanta giorni in cui è ospite dei frati, l’armonia dei loro canti e la potente testimonianza delle loro azioni lavorano inconsapevolmente dentro di lui, preparandolo all’incontro con Dio. Il primo febbraio 1575 Camillo giunge a San Giovanni Rotondo, per portare viveri ai frati del locale convento. Qui viene accolto dal guardiano padre Angelo, che si intrattiene con lui nel pergolato dell’orto e gli fa “un breve ragionamento spirituale”, parlandogli di Dio e del senso sell’esistenza.  Camillo si commuove, è fortemente scosso.

Al mattino del 2 febbraio, festa della Purificazione della Vergine Maria, riparte in direzione di Manfredonia. Qui, sull’altopiano pietroso del Gargano, avviene la sua conversione. “Ah, misero me, che grande cecità è stata la mia vita senza conoscere prima il mio Signore! Perché non mi sono speso per servirlo? Perdona Signore, perdona a questo gran peccatore”, esclama a gran voce.