Domenica 3 febbraio 2019 si celebrerà la 41 Giornata per la Vita messaggio; i Vescovi hanno preso spunto per condividere il loro pensiero dall’annuncio
del profeta Isaia al popolo: «Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio
ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada,
immetterò fiumi nella steppa». Un annuncio che “ha radici di certezza
nel presente” e “testimonia speranza affidabile nel domani di ogni donna
e ogni uomo”.
giovedì 31 gennaio 2019
martedì 29 gennaio 2019
Preghiera del Medico
Signore,
dal sommo dei miei pensieri e dal profondo dei
miei sentimenti, a Te innalzo la mia preghiera:
affinchè sia sempre orgoglioso della mia professione
e umile nell'esercitarla, nella più rigida osservanza dell'etica professionale;
affinchè sia sempre disposto e disponibile
a prestare la mia opera a chiunque ne abbisogni;
affinchè non disgiunga mai la scienza dalla coscienza,
nè venga mai attratto da assurdi, esasperati e innaturali tecnicismi;
affinchè sia sempre sacra la vita, dal grembo materno
all'estremo respiro;
affinchè le personali ansie e tribulazioni non
siano pretesto di sterile vittimismo, ma lievito
di comprensione e compartecipazione all'altrui sofferenza;
affinchè l'esperienza di molti anni sia a disposizione
dei nuovi medici, e non opprimente coercizione
delle loro aspirazioni;
affinchè sappia contenere nel palmo della mano
il mondo intero, sappia riconoscere l'universo
in un granello di sabbia, sappia percepire
l'eternità nell'attimo fugente.
A te o Signore, dedico la mia attività
affinchè possa essere coadiutore e continuatore
della Tua opera creatrice.
(G. Materzani)
dal sommo dei miei pensieri e dal profondo dei
miei sentimenti, a Te innalzo la mia preghiera:
affinchè sia sempre orgoglioso della mia professione
e umile nell'esercitarla, nella più rigida osservanza dell'etica professionale;
affinchè sia sempre disposto e disponibile
a prestare la mia opera a chiunque ne abbisogni;
affinchè non disgiunga mai la scienza dalla coscienza,
nè venga mai attratto da assurdi, esasperati e innaturali tecnicismi;
affinchè sia sempre sacra la vita, dal grembo materno
all'estremo respiro;
affinchè le personali ansie e tribulazioni non
siano pretesto di sterile vittimismo, ma lievito
di comprensione e compartecipazione all'altrui sofferenza;
affinchè l'esperienza di molti anni sia a disposizione
dei nuovi medici, e non opprimente coercizione
delle loro aspirazioni;
affinchè sappia contenere nel palmo della mano
il mondo intero, sappia riconoscere l'universo
in un granello di sabbia, sappia percepire
l'eternità nell'attimo fugente.
A te o Signore, dedico la mia attività
affinchè possa essere coadiutore e continuatore
della Tua opera creatrice.
(G. Materzani)
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