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martedì 28 agosto 2018

L'Etica al servizio della persona malata

Questo libro si propone di dare all'etica un volto umano, quello dell'uomo malato in quanto persona e immagine di Dio. Sono pagine maturate attraverso una esperienza di vita accanto al letto del malato, quella che si chiama bedside ethics; rflessioni legate ai tanti interrogativi etici posti dai malati, dai medici e dagli infermieri, particolarmente durante un ventennio di servizio all'Ospedale San Raffaele di Milano, che per l'autore è stato e rimarrà sempre un grande amore. Il libro dà all'etica quotidiana un volto umano in forma narrativa, comprensibile e accattivante. D'altra parte, nell'esporre i principi etici e i fatti fa emergere e stimola non solo una coscienza critica, volta a denunciare tante situazioni negative che vanno rimosse nel trattare le persone malate, ma anche una visione nuova della vita aperta alla speranza. Con i riferimenti biblici, teologici e del magistero si proietta ulteriore luce sul trattamento e la cura olistica della persona malata perchè la "relazione d'aiuto", secondo quanto sostiene Carl Rogers, il noto psicologo umanistico-esistenziale americano, che è stato uno dei primi a elaborare il concetto di "terapia centrata sulla persona", sia secondo la logica evangelica dell'accogliere con compassione del "dare", del prendersi cura, come ci ricorda la parabola del Buon Samaritano.


Siamo nati e non moriremo mai più

Chiara Corbella Petrillo muore a 28 anni per un carcinoma alla lingua, scoperto quando è al quinto mese di gravidanza: rimanda le cure per dare alla luce il suo bambino. Lo fa con gioia, dicendo il suo "Eccomi", pensando prima di tutto al bene della creatura che porta in grembo. La vicenda di Chiara, di suo marito Enrico e del loro figlio Francesco (come anche di altri due fratellini già in cielo), ha sorpreso migliaia di persone in tutta italia e si è diffusa rapidamente su Internet e sui mezzi di comunicazione. Può la storia di una donna morta giovanissima testimoniare che la vita è un dono meraviglioso? Che seguire Cristo anche nella sofferenza ci apre alla luce? Queste pagine raccontano la storia di Chiara, con le sue parole e i ricordi di chi l'ha conosciuta e ne ha condiviso la profonda esperienza di fede: un'esistenza che non si è arresa di fronte alla morte fino a diventare un segno di speranza per tutti noi.





 

Piccoli passi possibili

Chiara Corbello Petrillo nelle parole di chi l'ha conosciuta. "Per arrivare al Signore non devi correre né camminare troppo piano: devi avere un passo costante, continuo e soprattutto sul presente; perché la stanchezza viene se pensi al passato e al futuro, mentre se cammini pensando soltanto al piccolo passo possibile che tu ora puoi fare, a un certo punto arrivi alla meta e dici: 'sono già arrivata! Incredibile, Signore, ti ringrazio!'"

Compagni di Viaggio.... Il malato e chi lo cura


La malattia è un'esperienza profondamente personale e mai del tutto condivisibile. Ma tra il malato e chi lo assiste si instaura necessariamente una relazione che accompagna entrambi in una sorta di viaggio "rivelatore". Durante tale viaggio possono venire allo scoperto dubbi, timori, insicurezze, ma anche risorse insospettate. Si trovano spesso nuovi significati per vivere, e soprattutto si riscopre il valore terapeutico della speranza. Il libro di Luciano Sandrin vuole dare una mano a chi sta accanto al malato, perché, mettendo in gioco il proprio sapere non solo tecnico ma anche relazionale, non si limiti a "guarire", ma si "prenda cura" di chi vive in prima persona l'esperienza della malattia. Soltanto così dal "deserto" della sofferenza può nascere il desiderio di un futuro e la voglia di lottare.

sabato 18 agosto 2018

Salvifici Doloris.......il senso della sofferenza



 L’11 febbraio di trentaquattro anni  fa Giovanni Paolo II firmava la lettera apostolica Salvifici doloris documento sul senso della sofferenza e affrontava un tema tra i più delicati.
La sintesi che San Giovanni Paolo II ci offre nella lettera apostolica non solo non ha perso nulla del suo valore, ma continua a offrire essenziali spunti di riflessione, ancor più alla luce dell’attuale atteggiamento della società occidentale di fronte alla sofferenza, quello del netto rifiuto e del tentativo di occultarla. Un filo rosso percorre il documento: Dio e l’uomo, divinità e umanità, senso soprannaturale e senso umano vanno insieme, come se il Creatore avesse scelto di dire alla creatura che proprio là dove il cammino si fa più difficile il suo braccio e quello dell’uomo sono più fortemente l’uno nell’altro.

L'Unzione degli Infermi

La sacra Unzione degli infermi, come professa e insegna la Chiesa Cattolica, è uno dei sette Sacramenti del Nuovo Testamento, istituito da Cristo Nostro Signore, «adombrato come tale nel Vangelo di Marco (Mc 6, 3) e raccomandato ai fedeli e promulgato da Giacomo, Apostolo e fratello del Signore. Chi è malato, - egli dice, - chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui dopo averlo unto con olio nel nome del Signore; e la preghiera fatta con fede salverà il malato; il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati (Gc 5, 14-15)» (CONC. TRID., Sess. XIV, De extr. unct., cap. I (cf ibid. can. 1): CT VII, 1, 355-356: Denz.-Schön. 1965, 1716). Per leggere intero documento clicca il link sacram-unctionem.