L'occhio del re
Tutti e quattro i vangeli ci
parlano di Gesù che mandò i dodici apostoli in missione, ad annunciare la buona
novella, la novità del suo messaggio. In particolare l’evangelista Luca nel suo
scritto parla anche dell’invio di 72 discepoli (Lc 10,1-12). Perché 72? Perché
in quel tempo si credeva che tutti i popoli sulla terra fossero 72. Questo
significa che: 1) la missione è impegno di tutti, di tutti i credenti, di ogni
battezzato, non solo dei preti, dei frati e delle suore, ma anche dei laici 2)
inoltre nessuno è escluso dall’annuncio del dono della salvezza, Dio non
esclude nessuno dal suo amore, la salvezza è per ogni uomo indipendentemente
dalla razza, nazionalità, lingua, popolo, religione, orientamento sessuale …
Ci racconta ancora l’evangelista
Luca che i settantadue discepoli tornarono dalla missione entusiasti, contenti
e pieni di gioia dicendo: “Signore, anche
i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome (Lc 10,17)”. Al ché Gesù rispose:
“Vedevo Satana cadere dal cielo come una
folgore (Lc 10,18)”. Cosa vuole dire Gesù con queste parole enigmatiche e misteriose?
Ebbene il giudaismo aveva ereditato dall’impero persiano la visione del cielo.
Nell’impero persiano c’era una figura importantissima che era il braccio destro
dell’imperatore ed era un ministro chiamato “l’occhio del re”. Il suo compito
era quello di sorvegliare tutte le persone che nell’impero rivestivano un ruolo
di governo e facevano le veci dell’imperatore. Erano ministri, ufficiali,
governatori, diplomatici, ambasciatori, vari funzionari … L’occhio del re aveva
spie in tutto l’impero e riferiva quindi all’imperatore se un suo ministro stava
facendo gli interessi dell’imperatore e se
si comportava onestamente o meno. Era molto temuto perché bastava una
sua parola e l’imperatore condannava a morte chi, secondo quanto gli veniva
riferito, non si era comportato secondo i suoi ordini. Era facile vedere volare
teste. Se questo ministro, per esempio, riferiva all’imperatore: “guarda che il
governatore della Cappadocia ha aumentato le tasse, ma sta mettendo da parte
per sé i soldi che i suoi funzionari riscuotono, invece di versarli nelle casse
dell’impero …”. Questo tale veniva trascinato davanti all’imperatore, accusato,
privato dei suoi beni, condannato a morte con tutta la sua famiglia e
sostituito con un altro ministro più onesto. Quindi questo ministro “l’occhio
del re” aveva un grande potere ed era molto temuto. Questa immagine è stata
applicata dal giudaismo alla corte celeste. Satana è un funzionario della corte
celeste, è precisamente “l’occhio di Dio”, non è un nemico di Dio, ma cura gli
interessi del Signore, scende sulla terra spia gli uomini e poi riferisce a
Dio. È incaricato di accusare chi non si comporta secondo le leggi del Signore
perché sia quindi castigato da Dio. Basta leggere il libro di Giobbe, dove Dio
riceve i suoi figlioli e fra questi c’è anche il Satana il cui compito è quello
di fare la spia e sorvegliare gli uomini, e poi accusarli presso Dio per
poi infliggere loro la pena per i loro peccati. Il libro di Giobbe inizia
precisamente raccontando che il Satana (l’occhio di Dio) è a colloquio con Dio
il quale, semplificando, dice a Satana: “hai visto il mio servo Giobbe? È un
uomo giusto, pio, devoto … Ma il Satana gli controbatte: “certamente è molto
devoto perché gli hai dato tutto, moglie, figli, figlie, servi, case, campi, greggi,
armenti, proprietà, ricchezze …, ma se non avesse tutto questo, sicuramente
anziché pregare e benedirti, ti maledirebbe”. Dio gli rispose: “Sono sicuro che
Giobbe mi ama al di là di tutto quello che ha ricevuto”. Ma il Satana insiste:
“Io invece sono convinto del contrario. Lascia che lo privi dei suoi beni e poi
vedrai se quest’uomo ti rimarrà fedele. Scommettiamo che ho ragione?”. Dio gli
permise allora di mettere alla prova il suo servo Giobbe: “fai pure quello che
vuoi. Ma non privare Giobbe della sua vita”. Fu così che incominciarono le
disgrazie per Giobbe il quale in un solo giorno perse tutto, figli, figlie,
greggi, armenti, ricchezze, case, campi, proprietà …. La conclusione del dramma
di Giobbe è che alla fine Dio dirà al Satana: “Hai visto che avevo ragione?
Giobbe non mi ha maledetto. È rimasto fedele, non ha perso la sua fede”. E poi
il Signore solleverà Giobbe dalla miseria e dalla povertà restituendogli quello
che aveva perso. Quindi cosa vuole dirci Gesù con queste parole: “Vedevo Satana cadere dal cielo come una
folgore (Lc 10,18)?”. Con l’annunzio dei Settantadue discepoli, la Buona
Notizia ha avuto successo. La gente ha compreso che nessuno è escluso dalla
salvezza e dall’amore di Dio. Quindi ora non c’è più bisogno dell’occhio del re
perché Dio non castiga più nessuno. La Buona Notizia è che Dio non è buono, ma
è esclusivamente buono. Infatti, il Dio di Gesù non è il Dio della religione
che premia i buoni e castiga i malvagi, ma a tutti comunica amore. È il Padre
misericordioso che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi, manda la pioggia
ai giusti e agli ingiusti. Per questo motivo il ruolo dell’occhio di Dio, di
Satana è finito. È inutile che lui vada ad accusare davanti a Dio coloro che si
sono comportati male perché la buona notizia è che Dio non castiga più nessuno,
ma comunica amore a tutti persino agli ingrati e malvagi. Per questa ragione
Satana viene cacciato dal cielo, il suo ruolo è terminato. Nell’Apocalisse a
proposito di questo, si legge: “E’ stato
precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al
nostro Dio giorno e notte (Ap 12,10)”. Ecco perciò perché Gesù con gioia
afferma: “vedevo Satana cadere dal cielo
come una folgore”. Il fatto che Dio non è un giustiziere, ma un padre
misericordioso, ci impegna oggi a portare questo buona novella ad ogni popolo
della terra. Da qui nasce la vocazione missionaria della chiesa. E come
sappiamo ottobre è il mese missionario che ci ricorda la nostra comune
vocazione a far conoscere la novità del messaggio di Gesù. E in occasione del
mese missionario la cappellania dell’ospedale Sant’Anna devolverà tutte le
offerte del mese per aiutare l’ospedale St. Camille di Port au Prince ad Haiti,
il paese più povero dell’America crudelmente colpito, come sappiamo, da un
terribile terremoto (aveva già subito un altro terremoto dieci anni fa’ nel
2011 con migliaia di vittime) e quindi bisognoso di materiale sanitario per
assistere e curare i numerosi feriti e aiutare la popolazione duramente provata
dalla miseria, dalla povertà e in grande difficoltà.
p. Fabio Giudici