LUNEDI 30 Marzo
† Dal Vangelo secondo
Giovanni 8,3-11
Gli
scribi e i farisei condussero a Gesù una donna sorpresa in adulterio, la posero
in mezzo e gli dissero: “Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante
adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come
questa. Tu che ne dici?”. Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere
motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra.
Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse
loro:
“Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei”. E, chinatosi
di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno,
cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo.
Allora Gesù si alzò e le disse: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?”.
Ed ella rispose: “Nessuno, Signore”. E Gesù disse: “Neanch’io
ti
condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più”.
Dio non si vergogna della
bassezza dell’uomo, vi entra dentro... Dio è vicino alla bassezza, ama ciò che
è perduto, ciò che non è considerato, l’insignificante, ciò che è emarginato,
debole e affranto; dove gli uomini dicono “perduto”, lì egli dice “salvato”;
dove gli uomini dicono “no”, lì egli dice “sì”. Dove gli uomini distolgono con
indifferenza o altezzosamente il loro sguardo, lì egli posa il suo sguardo
pieno di amore ardente e incomparabile. Dove gli uomini dicono “spregevole”, lì
Dio esclama “beato”.
Dietrich
Bonhoeffer
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