VENERDI 27 Marzo
† Dal Vangelo secondo
Giovanni 7,28-30
Gesù,
mentre insegnava nel tempio, esclamò: “Certo, voi mi conoscete e sapete di dove
sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e
voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha
mandato”. Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani
su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.
Se non abbiamo un vero amore
per Cristo, non siamo suoi veri discepoli; non possiamo amarlo senza nutrire
una profonda e sentita gratitudine nei suoi confronti; ma non potremmo provare
una vera gratitudine se non sentissimo in profondità quello che lui ha sofferto
per noi... So benissimo che il sentimento non basta; che non basta
semplicemente sentire senza far altro; che provare dolore per le sofferenze di
Cristo, e tuttavia non giungere fino a obbedirgli, non significa amarlo
veramente, ma farsi beffa di lui. Il vero amore sente rettamente e agisce
rettamente; ma come l’ardore dei sentimenti non accompagnato da una condotta
religiosa è una sorta di ipocrisia, così un onesto comportamento privo di
sentimenti profondi è, sì, una forma di religione, ma molto imperfetta.
J.H. Newman
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