L’11 febbraio di trentaquattro anni fa Giovanni Paolo II firmava la lettera apostolica Salvifici doloris documento sul senso della sofferenza e
affrontava un tema tra i più delicati.
La sintesi che San Giovanni
Paolo II ci offre nella lettera apostolica non solo non ha perso nulla del suo
valore, ma continua a offrire essenziali spunti di riflessione, ancor più alla
luce dell’attuale atteggiamento della società occidentale di fronte alla
sofferenza, quello del netto rifiuto e del tentativo di occultarla. Un filo
rosso percorre il documento: Dio e l’uomo, divinità e umanità, senso
soprannaturale e senso umano vanno insieme, come se il Creatore avesse scelto
di dire alla creatura che proprio là dove il cammino si fa più difficile il suo
braccio e quello dell’uomo sono più fortemente l’uno nell’altro.
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